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Comunicare la scienza. perchÈ?

SCIENZA E INFORMAZIONE

Ad oggi nel mondo la quantità di sapere è talmente vasta che il grado di specializzazione di ogni individuo nel proprio campo è diventato minutissimo.

Ognuno di noi ha a che fare tutti i giorni con qualcosa che non capiamo, partendo dagli oggetti che maneggiamo quotidianamente, come smartphone o computer, fino agli eventi che più ci riguardano da vicino, come i cambiamenti climatici. Nel mare di informazione in cui siamo sommersi pochi di noi sanno orientarsi verso una informazione consapevole, e ancora meno hanno il tempo per farlo. 

In campo scientifico i ricercatori fanno fatica a comunicare al di fuori della propria comunità e la scienza diventa sempre di più una materia lontana dal vissuto comune, destinata a laboratori e uomini con camici e beute. In questo contesto però, sta emergendo una nuova generazione di giovani che ha voglia di spiegare, raccontare e rendere la scienza una disciplina “partecipata”. Grazie a questa nuova spinta comunicativa sta diventando sempre più chiaro che non è più possibile concepire la scienza come una disciplina fissa, relegata ai libri più pesanti; la scienza è un modo di pensare, è un processo continuo che permette all’individuo e alle comunità di migliorarsi, migliorare la qualità della vita e del pensiero. 

Un processo che permette di mettersi in dubbio con curiosità e dove

Non esiste alcun sapere con certezza. Le uniche cose su cui si può contare sono l’umiltà e l’osservazione” 

(Da Richard Powers, “Il sussurro del mondo”)

Il modo in cui si comunica la scienza sta cambiando. C’è bisogno di comunicare la scienza dando alle persone gli strumenti per migliorare il proprio senso critico: dare spazio ad una comunicazione che sia meno didattica in senso classico ma che porti il lettore a porsi delle domande e gli dia la possibilità di darsi delle risposte. Infatti, scopo del divulgatore è rendere il lettore un agente attivo, pensante e protagonista nell’atto comunicativo.

LA SCIENZA NON È SOLO SUCCESSO

Le domande e il dubbio sono anche la base da cui si parte per strutturare le ipotesi scientifiche. I blocchi di appunti che siamo abituati ad associare così strettamente agli scienziati sono costellati di domande scarabocchiate a bordo pagina. Solo attraverso il dubbio e la domanda si possono mettere in discussione le proprie idee e convinzioni, e trarre insegnamenti anche dal fallimento. 

A ben vedere, storicamente sono più gli esperimenti falliti di quelli riusciti. All’insuccesso, però, bisogna dare il giusto valore; infatti è da qui che si riparte ogni volta con più consapevolezza su cosa migliorare per arrivare al risultato finale. 

Tuttavia, dall’esterno del mondo scientifico, siamo stati abituati a vedere solo i risultati positivi. Questa dinamica del racconto del successo e del positivismo scientifico ha portato inevitabilmente ad una narrazione artefatta e parziale della realtà. Il risultato è che se, a domanda posta, la scienza non fornisce pronta e certa risposta si rimane interdetti. Questo, proprio perché non siamo messi a conoscenza della fatica, dell’impegno e delle frustrazioni che si nascondono dietro a quel successo. 

Ad oggi siamo pronti anche per accettare e quindi raccontare l’altro pezzo della vita nei laboratori; possiamo arricchire la narrazione della scoperta con la fatica che c’è dietro, con le notti trascorse ad arrovellarsi per risolvere un problema o per rispondere a delle domande inaspettate. Insomma, l’aspetto umano della ricerca.

Grazie ai nuovi strumenti di comunicazione possiamo finalmente provare a fare breccia nel muro che separa scienziati e lettori, possiamo educarci a vicenda e rendere, per quanto possibile, la scienza e la sua comunicazione bidirezionali.

Prendiamone atto, dunque. Non ci sono scienziati con tutte le risposte pronte, ma ci sono brillanti persone che fanno squadra, che faticano e si supportano, esattamente come in tutte le altre professioni.

In questo contesto ci siamo decisi ad aprire ForScience: il desiderio è di fare parte di una nuova generazione di comunicatori, con la possibilità di aggiornarci, scrivere, leggere e confrontarci con lettori e altri divulgatori, con l’obiettivo comune di rendere più accessibili contenuti scientifici altrimenti elitari. 

Ci impegniamo dunque ad informare i lettori con grande entusiasmoallenando il senso critico ed aprendo la mente a nuove idee ed alla curiosità, e perché no, con la speranza di farli appassionare alla scienza

Di Redazione